È risaputo che oggi è praticamente impossibile praticare del buon sesso mentre si ascolta una suora leggere gli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola. Per ovviare a queste e altre ragioni, nel 1997 nacque il sito Tasso.SEX. Il sito, infatti, con una grafica estremamente accattivante (indimenticabile quel Paolo Sarpi in un’orgia gondoliera) e una praticità inusuale per l’epoca, si proponeva nel mercato libero italiano come uno strumento di facilitazione per organizzare incontri sessuali tra due o più persone (per tutti e sei i generi, come vuole il Concilio di Trento) a tema controriformistico.
Personalmente, avendo partecipato ad almeno una dozzina di orge, posso portare la mia testimonianza.
Tasso.SEX, secondo il mio umile avviso, era il miglior sito per trovare un cardinale disposto ad autoflagellarsi mentre sullo sfondo si mette in scena un dramma pastorale di Battista Guarini; Tasso.SEX, era il miglior luogo dove disprezzare Ariosto e quel Galileo che osava preferirlo al sovrano della rivoluzionaria lirica di genere, il nostro buon Torquato Tasso (scelto non a caso per dare il nome al sito web). Tasso.SEX era, insomma, il paradiso per i numerosissimi cultori del tardo Cinquecento. (Personalmente, vi trovai pure un paio di parenti che mai nella mia vita pensavo potessero essere interessati a questo particolare fetish).
Il sito, visto l’iniziale successo, tuttavia si allargò e presto ebbe più ombre che luci, poiché divenne anche una forza politica occulta, dato che numerosi politici dell’eurozona iniziarono a ingrossare le sue file (senza nominare il coccodrillo). Durante le pratiche orgiastiche, oh lasso me!, i politici cominciarono a tramare nell’ombra causando addirittura la nascita della moneta unica (dal momento che ormai si era creato un partito d’opposizione dal Manzanarre al Reno nei confronti della Lira di Marino, ritenuto, malvagiamente a torto, da una certa fascia della popolazione il miglior libro poetico dell’ultimissimo Cinquecento).
Questo è stato il principale motivo per cui venne chiuso, e questo fu il principale motivo per cui il sito volle lasciare il proprio ultimo simbolico messaggio al mondo intero tramite un film d’autore: Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Tutti i più grandi politici europei, con comparsate da parte di membri del Senato americano, infatti, parteciparono all’unica scena che Kubrick non poté girare una seconda (e terza e millesima) volta, dal momento che la donna misteriosa raggiunse per davvero le braccia della morte, essendo raffigurazione vivente del destino del sito (e incarnazione, come si sa, del corpo femminile del poeta Torquato Tasso). Infine, il sito raggiunse la sua triste fine, tra arresti per associazioni a fini massonici e plateali violenze carnali rinascimentali su minori travestiti da paggetti e pastori (ancora non chiuso il capitolo giudiziario su quel cardinale e quella capra travestita da Veronica Franco); chiuso il sito, il mondo del sesso cortigiano controriformistico voltò pagina e si affidò allo spontaneismo individuale, perdendo dunque quel carattere organizzativo che distingueva l’epoca tanto amata (e le liriche di Tasso, che, si sa, erano messaggi cifrati per descrivere come arrivare ai rendez-vous orgiastici omosessuali ferraresi).
Oggi, invece, con gaudio e speranza il sito rinasce; all’inaugurazione, difatti, il CFO di Tasso.SEX ha spiegato come il fine della piattaforma non è più quella del controllo politico, bensì quella di esportare la cultura del Cinquecento al mondo intero tramite ciò che la distingueva di più: la fluidità di genere e la generalizzata transustanziazione nelle cavità personali. Che dire, se non augurare il meglio a chi tanto ha pagato le sprezzanti scelte politiche di attori esterni al sito; che desiderare, se non la più favorevole delle fortune a un sito che ha cambiato un’epoca e ha fatto scoprire il mare del desiderio a una società ormai ammuffita nei propri sconsolati letti.
Tasso.SEX il futuro è tuo, perché restituirai il presente!