Torquato Tasso venne incarcerato a Sant’Anna in fine anni Settanta. Come si sa, essendo un “uomo”, anche il Somm* Poet* aveva dei bisogni primari e secondari, inclusi, ovviamente quelli carnali [1]. A seguito di questi motivi, sono state rinvenute numerose epistole di mano tassiana in cui è possibile rinvenire qualche cenno agli oggetti di cui abbisognava (dai libri ai vestiti) [2], e che puntualmente gli venivano portati con il consenso ducale 24.
A seguito del ritrovamento di una nuova lettera tassiana datata 20 maggio 1582, pubblichiamo in questa sede una prima, informale, digitalizzazione della lettera stessa.
Al dilectoso et fedele Messer Scalabrino,
Per mancantia di chose utili et dilectose, come se’ tu, caro mio, a lo tuo gentile et probo spirito et a le cure
tue m’affido pe’ ‘l reperirle et spedirle ne la mia ignobile et umile dimora de i giorni tristi d’oggi:
1 parrucca da femmena di piazza disonorata
1 paia de scarpette da ballo cum tacco di qualitate sommamente femmenile
1 veste lunga ma indecorosa di stile donnesco
1 veste da camera di bordello papale
1 nocte cum lo meo Messer Scalabrino et multitudinis stellarum et vivamus mea Lesbia atque amemus
Da questo punto la carta risulta al momento illeggibile, essendo del tutto ricoperta di macchie perlacee di probabile origine biologica [4]. In ogni caso, appare inenarrabile l’importanza di questo documento dal momento che attesta, una volta di più, la particolare relazione amorosa che legava il Tasso allo Scalabrini [5].
[1] Investigati anche dallo splendido cortometraggio “Leg-GBTQ+ Movie: l’amore di un poeta e del suo carceriere” del 2021 del regista scandinavo Concetto Copenaghen.
[2] Igino Versame, “Tasso d’alta moda? La Coco Chanel della Controriforma”, Settimana della Moda Milano Edition, Calatafimi, 2014.
[3] Er Civetta, “Tutte le verità sugli Este: erano stronzi ma non laidi”, Neo-Estismo Unito Regio, Ducato di Ferrara, aprile 2023.
[4] Giusto Abbastanza, “Le firme inedite del Tasso: l’arte della polluzione”, Ferrara Indipendente, Modena, 2004.
[5] Vedesi la biografia romanzata “Scusa ma ti chiamo Torquatino” di Ernesto Così.